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LEO

risposte

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Sulla vita, la morale, la ricerca, la spiritualità, la scienza che ancora oggi riscontra la verità di ciò che disse Leo Amici.

SINOSSI

Risposte è un’opera che esplora il pensiero di Leo Amici attraverso un approccio filosofico dialettico, ovvero di domande a lui poste in cui vengono toccati ambiti tra i più disparati dello scibile umano, con un obiettivo sempre molto chiaro: portare gli uomini più vicini alla Verità. Chiamato maestro – pur senza mai ergersi in cattedra – egli risponde a interrogativi esistenziali con una logica schiacciante e una profondità e umiltà disarmanti, indirizzando a compiere soltanto un primo passo, la ricerca, certo che ogni persona possieda dentro di sé tutti i "perché" che la vita gli pone davanti.

Il libro, solo per facilità di comprensione, in quanto nessun argomento potrebbe mai considerarsi nettamente separato da un altro, essendo la realtà di per sé interconnessa, si articola in capitoli, ognuno dei quali affronta temi cruciali.

«Dell’Uomo», esplora l’essenza e la perfezione dell’essere umano, la sua coscienza, il dualismo di male e bene, la procreazione, la crescita interiore legata alla fede e all’amore, le dipendenze e la malattia, vista non solo come disturbo fisico ma riflesso di un disagio dell’anima.

«Osservando la natura», riflessione sulla natura come manifestazione della divinità e osservazione dei regni vegetale e animale nei loro cicli vitali di nascita, sopravvivenza, riproduzione e morte, nelle strategie di comunicazione, difesa e adattamento, in un contenitore temporale che scorre e si modella.

«Dell’Universo, delle costellazioni e dei pianeti», dove si approfondisce il concetto di perfezione, e l’armonia e l’equilibrio diventano simboli dell'ordine divino e dell'evoluzione finalizzata ad un disegno ben preciso.

«Dello spirito, della materia, della vita e della morte», un’analisi tra spirito e materia, manifestazioni di una medesima realtà, sempre esistita; della vita come cammino verso una comprensione più alta e della morte come passaggio a una nuova esistenza, quella vera.

«Dell'Aldilà e della Fede», indagine sul destino dell'anima dopo la morte, sull’esistenza di Dio e del Paradiso, sul concetto di giustizia e fede non solo come atto di speranza ma certezza, insieme alla conoscenza, che guida alla salvezza.

«Dialogando», un invito al comportamento virtuoso, alla trasformazione interiore, ad approfondire il rapporto con la verità e vivere con consapevolezza.

«La Missione» sul significato e l’importanza di ricercare il proprio posto nel mondo e aderire al «sia fatta la tua volontà».

Con uno stile semplice, diretto ma profondo, il libro invita ad approfondire l’essenza dell’uomo, a conoscere il senso della vita e il suo Fattore, a far emergere la verità dai meandri più intimi della nostra anima.

Una spinta a prendere in mano il timone della propria esistenza, fare i conti con le proprie scelte e

abbracciare una vita libera dal male e dalle paure.

INTRODUZIONE

Le risposte date dal maestro Leo Amici sono state scelte da un vastissimo materiale accumulatosi durante più di vent’anni. Dal 1974 al 1986, da Civitavecchia a Cattolica, Agropoli, Padova, Milano; dalla Sicilia alla Sardegna; dalla Svizzera alla Germania all’Austria; dalla Francia alla Spagna; dalla Grecia fino all’Australia e al Kenya, il maestro tenne riunioni a porte aperte ascoltando centinaia di persone che giungevano a lui da ogni luogo per chiedere, guarire, capire.

Gente di età e di culture diverse ma, soprattutto, giovani con i quali, per comunicare, sceglieva un linguaggio semplice, adatto al loro livello, servendosi di esempi ed anche di toni scherzosi.

Molti prendevano appunti, altri scrivevano diari, altri registravano. Abbiamo dunque ascoltato un’enorme quantità di cassette, letto fogli di non facile calligrafia stralciando quello che più chiaramente ed efficacemente può rendere la parola di Leo Amici. Gli argomenti toccati sono inevitabilmente ricorrenti, in quanto costituiscono la base degli interrogativi più inquietanti per ogni essere umano: la vita e il suo significato, lo scopo della nostra presenza sulla terra, il bene e il male, la realizzazione del sé, l’Aldilà (prima e dopo), la modellazione dell’Universo e dell’uomo, il rapporto con gli altri e l’Amore.

Alcuni sono più strettamente legati al periodo storico.

Negli ultimi anni della sua vita il maestro scelse come punto base l’area intorno al Lago di Monte Colombo, dando avvio a un piccolo paese in continua crescita, alla realizzazione di quello che poeticamente lui stesso definì Piccolo paese fuori dal mondo.

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Vittoria Palazzo

PREFAZIONE

PREFAZIONE

Ho vissuto la mia infanzia e la mia gioventù accanto alla figura di Leo Amici, in quanto la mia famiglia da sempre è stata vicina alla sua opera. Per questo motivo, ho sempre subito come umiliazioni alcune definizioni dell’opinione pubblica, che sapevo essere false, prima su Leo Amici e, in seguito, sull’Associazione da lui promossa.

Tali definizioni, certamente nate dalla mancanza di conoscenza, come macchia d’olio si allargavano nella realtà locale e restavano impresse nell’opinione della gente. Nemmeno l’onestà e la correttezza dimostrate negli anni, le opere umanitarie compiute, sono servite a cancellare quella tendenza, un po’ frettolosa, a definire la figura di Leo Amici e ciò che si è continuato a realizzare, dopo la sua morte, al Lago di Monte Colombo. Oggi non mi sento più umiliata.

Il tempo e la comprensione degli eventi, che il tempo stesso consente, mi hanno fatto capire molte cose.

Gli uomini hanno, per loro natura, la tendenza a raggrupparsi e ad identificarsi in quel gruppo.

Lo fanno nella politica, nello sport, nella cultura, nella moda, nell’arte, ecc.

Ogni gruppo ha le sue regole, i suoi ideali, atteggiamenti e modi di vestire comuni...

Leo Amici che sapeva attrarre l’attenzione di moltissima gente, non voleva formare un gruppo così concepito.

Lo dimostra il fatto che non si fermava mai a lungo nello stesso punto, cambiando spesso dimora, e che soleva ripetere: «Non ci sono regole, il primo verbo che rispetto è la libertà».

Egli si muoveva per raggiungere chi lo volesse conoscere, senza distinzione di razza, cultura, ceto sociale, credo religioso o politico. Infatti, oltre ad aver viaggiato in lungo e in largo per l’Italia, raggiunse anche molti paesi d’Europa e dell’Africa, arrivando fino ai lontani Perù e Australia. Quando, negli ultimi quattro anni di vita, si fermò al Lago di Monte Colombo fu solo per realizzare un “fatto” da lasciare all’umanità. In quella fase, la gente che si stringeva intorno a lui per aiutarlo, ebbe la tendenza a raggrupparsi. L’uomo, altresì, ha la tendenza a definire e a classificare gli altri e ciò che accade intorno a lui.  Quindi, inevitabilmente, quella circostanza fu definita e classificata dall’opinione pubblica in vari modi. In quel periodo molti si avvicinarono a Leo Amici, e a quello che definivano il suo gruppo, cercando appoggi ai loro intenti: ufologi, vegetariani, politici di varie tendenze, “arancioni” e, addirittura, detrattori della Chiesa, i quali cercavano in Leo Amici e nella sua forza un alleato, rimasero delusi in quanto scoprirono che quel personaggio, proprio per la sua particolarità, non poteva soddisfare le loro aspettative. Molti di questi apprezzarono la sua umanità e il suo essere al di sopra di ogni ideologia, altri arrivarono a sparlare di lui e del suo gruppo, altri ancora ad inventarsi una sua presunta comunione di idee o di interessi, equivocando l’amore ricevuto.

Leo Amici non è classificabile in alcuna corrente di pensiero o ideologia e non propugnava alcuna religione alternativa.

PREMESSA

Leo Amici, mite e dolce nell’amore verso il prossimo, è stato forte e intransigente contro il falso. Il “miracolo” della sua stretta di mano leale e dello sguardo sincero che faceva aprire il cuore e la mente a chiunque lo incontrasse si ripeteva ogni giorno; tanto sapeva trasmettere Leo Amici: la dolcezza, l’amicizia e l’intesa dichi ti conosce, ti comprende, e la possibilità dell’inizio di una ricerca vera. Impossibile infatti non chiedersi il perché del suo modo di vivere contro corrente, dell’aria libera che si poteva respirare attorno a lui e di quel suo esempio costante e silenzioso di dedizione al prossimo.

Sapeva suscitare nell’animo di chi incrociava anche solo il suo sguardo, l’irresistibile voglia di verità, fede, amore.

La sua è stata una missione che confortava e riscaldava sia lo scettico che l’uomo di fede.

Molti giovani dal suo esempio e dal suo amore trassero la determinazione di realizzare con lui opere dedicate alla pace, all’amore alla fratellanza; come poi si leggerà nello stemma dell’Associazione Dare per loro costituita.

Ha lasciato scritti, poesie, parabole e risposte ai perché postigli da coloro che sempre più numerosi si riunirono intorno a lui per il suo semplice ma efficace insegnamento di vita. Ad ogni domanda ha risposto. Anche a chi chiedeva solo per curiosità superficiale e le sue risposte seguono una logica rigorosa. Perché maestro? Maestro di vita per tanti che dalle sue labbra hanno ricevuto un insegnamento che li ha salvati dal nemico che porta alla disperazione: il dubbio.

Come sarebbe potuto accadere se in lui non fosse albergato un animo sensibile ai disegni di Dio?

Molti dicono di aver trovato Dio attraverso di lui e di essere stati guariti. Tanti ancora oggi, anche fra coloro che non lo hanno conosciuto personalmente, sentono potente il suo vigile sentimento di amore.

«Per me il tempo è fermo, come fosse tutto presente».

Queste parole di Leo Amici mai come oggi sono vive in me e scorrono nella mia vita con tale naturalezza che ho fatto fatica ad afferrarle nella mente per trascriverle ed enunciarne il concetto. Veramente in me è tutto presente, non solo queste parole ma tutte quelle ascoltate dalla sua viva voce. Sono quindi testimone anche dei suoi movimenti, delle sue espressioni ancora vive in me come mi stessero accadendo dinanzi. Ecco perché la frase da lui detta tanti anni fa mi pare pronunciata da poco e ancora mi trova attento all’analisi, al ragionamento, al rispetto, alla possibilità di capire, ancora capire quello che ogni suo movimento o respiro poteva suscitare in chi lo accostava. Ancora e ancora, come fosse di là, il maestro, da un attimo, e tra un attimo potesse ricomparire accanto a mio figlio che non lo ha conosciuto.

Per questo ho curato e scelto le pagine che seguono. Pagine di parole vive e naturali in me, recuperandole dai

diari di quanti, chiedendo, ne ascoltavano le risposte. Frasi e risposte del maestro prese qua e là, dette in momenti, date e luoghi diversi e assemblate non per ordine di importanza ma per argomento rendendone la lettura scorrevole.

Il maestro non saliva mai in cattedra e neppure serviva dirgli: «Vorrei farti una domanda, quando?» Tutto accadeva normalmente ed il tempo c’era sempre, al di là del tempo stesso che, “impressionato”, ancora oggi è presente non come un’eco che rimbalza tra la materia sino a raggiungere la libertà dello spazio, ma nell’impressione fisica di tutto ciò che resta nel pianeta, perché vero e grande anche se invisibile, per soccorrere chi non ha paura di ciò che non vede, per sentirne e leggerne le note eterne.

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Carlo Tedeschi

DEDICA

Risento ancora la tua voce

che risponde alla mia

sete di sapere e a quella del mondo.

La tua voce… un’eco di coscienza

una radio accesa

una soave musica

il vento che sussurra

tra gli alti alberi del bosco della Vita.

La tua voce…

firma Carlo.tif

INFO

LEO risposte

di Leo Amici

a cura di Carlo Tedeschi

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Biografia / memorie personali - pp. 172

Anno di pubblicazione 2025

Edizioni Dare

ISBN: 979-12-81609-05-1

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Promosso da Fondazione Leo Amici

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Disponibile in tutte le librerie e store on-line

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