
LEO
scatti di vita

Scatti di vita... istantanee spesso rubate
nell’ intercalare incessante di un’ opera dedicata al prossimo...
Il tempo sbiadisce i ricordi e ammortizza le emozioni.
Tranne quelli significativi.
Quelli che segnano una svolta, indicano una direzione.
Donano la felicità.
Sono le fotografie di LEO scatti di vita.
SINOSSI
L’ opera, che raccoglie in foto episodi salienti della vita di Leo Amici, vuole rendere testimonianza di un percorso esistenziale volto a segnare incontri significativi, scambi umani, risvolti costruttivi dove l’ uomo ha edificato se stesso nella sua componente spirituale e materiale. Molti di questi scatti sono stati rinvenuti solo di recente e sono corredati di didascalie tratte dai romanzi LEO l’ uomo senza tempo, LEO diari di Maria, di Carlo, di Daniela e dagli archivi dell’Associazione umanitaria Dare. Si passa così dal borgo di Allumiere, in cui Leo è nato, ai “padiglioni”, abitazioni popolari dove veniva ospitato da gente modesta, al casale celeste, dimora donatagli per accogliere le molte di persone che, avendone sentito parlare per la fama di persona capace di comprendere e alleviare le sofferenze altrui, volevano
incontrarlo, fino al Lago di Monte Colombo dove, ospite dell’ Associazione Dare, è ancora oggi attivo il suo ultimo progetto umanitario: un paese fondato sui valori di pace, amore e fratellanza.
Una storia, la sua, che supera i confini nazionali delle Alpi e delle isole fino a raggiungere oltre il continente europeo l’Africa, l’ Australia, l’ Asia orientale. Inserita in contesti sostanzialmente umili, confidenziali, poveri, che si caricano però di quella ricchezza impregnata di valori elargita con sorriso sincero, dove le relazioni umane sono così salde che, ancora oggi, e a distanza di oltre 40 anni, se ne risente l’ eco e ci si può immergere in quei quadri fatti di semplicità, onestà, purezza.
PREFAZIONE
Sono trascorsi cento anni dalla nascita di Leo Amici: un secolo che per me ha segnato il mondo radicalmente, come mai prima nella storia del nostro pianeta. Per un giovane di oggi sembra strano, ad esempio, che una fotografia non si possa vedere in tempo reale e, se non piace, poterne fare subito dopo un altro scatto. Forse tanti non sanno che, appena quarant’anni fa, per avere delle foto era indispensabile usare una macchina fotografica, a volte voluminosa, che funzionava con un rullino, solitamente di 36 pose, dove venivano impresse le varie immagini. Bisognava poi attendere circa una
settimana per lo sviluppo della pellicola in un laboratorio e se le foto per svariati motivi, come errata messa a fuoco o sovraesposizione, non erano utilizzabili, quel momento immortalato non sarebbe stato più replicabile.
Fu inventata poi la Polaroid che restituiva in maniera istantanea l’immagine catturata, ma la qualità che ne risultava era inferiore e destinata nel tempo a perdere i colori originali.
Questo valeva anche per un registratore vocale o una telecamera che, se non disponibili al momento e pronti all’uso, non potevano immortalare quell’istante. Una premessa dovuta questa, per far comprendere le difficoltà nell’ elaborare questo volume che, in immagini, cerca di raccontare la vita di Leo Amici. Di grande aiuto, per la sua stesura, sono state le altre pubblicazioni della collana LEO con la descrizione di momenti vissuti accanto a Leo Amici nei diari di Maria, Daniela e Carlo o nei volumi del romanzo biografico LEO l’uomo senza tempo, nelle quali hanno trovato piena corrispondenza alcune delle fotografie raccolte e conservate nel tempo. Ho utilizzato anche altre pubblicazioni dell’Associazione Dare e appunti personali di chi, come me, lo ha conosciuto a Civitavecchia ed è stato presente anche negli ultimi quattro anni della sua vita al Lago di Monte Colombo. Sono rare le fotografie che lo ritraggono prima del 1971, anno in cui Maria
Di Gregorio incontrò Leo e da quel momento lo affiancò nella sua opera. È stata proprio lei «la messa in moto di ogni avvenimento», come la definì lo stesso Leo Amici, ad aver compreso prima e trasmesso poi la vera essenza del personaggio, attraverso sensibilità, intelligenza e fede. Si nota, infatti, da quell’incontro, in Leo Amici una sorta di mutamento che svelava aspetti diversi della sua personalità. Indossava camicie, cappelli, oggetti particolari, anche preziosi, ricevuti per riconoscenza da tante persone. Erano doni che, proprio perché offerti con un cuore sincero, accettava per poterli però, al momento giusto, rivendere per metterli a disposizione del prossimo. Selezionare gli scatti è stato anche rivivere tante emozioni come quella di un suo abbraccio che alleggeriva l’animo, acquietava, liberava e nello stesso
tempo riempiva i vuoti. Nel tempo quella stretta, che riservava a tutti coloro che lo incontravano, e che cambiò radicalmente la mia vita, veniva riconosciuta come solo amore. Come per grandi personaggi del passato, il tempo ne ha determinato la caratura, così è per Leo Amici. È stato un onore realizzare questo volume e spero che possa essere utile a
chi sfoglierà questi “scatti di vita” riconoscerne, unitamente alle altre pubblicazioni, il personaggio.
Un ringraziamento particolare va a Carlo Tedeschi che dal primo incontro con Leo Amici, descritto anche in questo volume, lo ha affiancato insieme a Maria prima e a Daniela e Stefano poi, proseguendone l’ opera, ereditandone lo stesso carisma e portando a compimento tutti i suoi progetti.
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Giuseppe Amaducci
DEDICA
Al mio maestro
Ho già scritto, detto tutto di te e ancora è poco...
Così, ancora una volta,
dedico a te questo libro,
e a tutti coloro che lo sfoglieranno,
così... semplicemente.

INFO
LEO scatti di vita
di Carlo Tedeschi
a cura di Giuseppe Amaducci
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Biografia / memorie personali - pp. 348
Anno di pubblicazione 2023
Edizioni Dare
ISBN: 978-88-945951-7-8
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Promosso da Fondazione Leo Amici

Disponibile in tutte le librerie e store on-line