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LEO

Lui e Tedeschi

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" Il pittore, un'amico, quando la sua mano striscia dolcemente sulla tela, lascia segni di perplessità;

il suo atteggiamento, i suoi movimenti sprizzano

amore, lasciando segni di una umanità vera".

Così Leo aveva definito il gesto pittorico di Tedeschi.

Mentre lui, da poeta, apriva l'arte all'Infinito.

Indicando anche il percorso per raggiungerlo.

SINOSSI

Lui e Tedeschi è il quinto volume della collana «LEO» – un progetto dedicato alla singolare figura di Leo Amici – in cui l’autore racconta la sua esperienza più significativa di pittore accanto al suo maestro di arte e di vita. Si tratta di immagini e figure che prendono forma su ogni spazio disponibile della semplice dimora di Leo che, nel frattempo, ne esplicita in poesia il narrato figurativo, prima che questo si completi visibilmente.

“Tedeschi” infatti non sa cosa dipingerà, ma “Lui” chiama Maria o Daniela per dire: «Scrivi!»
L’intesa tra Carlo e Leo fonde così linguaggio iconico e verbale per raccontare all’uomo di se stesso, della realtà che lo circonda e di quella che lo trascende. E se le prime raffigurazioni anticipano, come nelle protasi dei proemi epici, il contenuto che verrà trattato, le successive si raggruppano in quattro tematiche: la “natura” quale riflesso della vita, intesa come crescita e ricerca; il “passato” rivisitato attraverso personaggi, civiltà e culture che hanno segnato il progresso umano; la “missione” che eleva l’esistenza dalle miserie terrene; infine “dalla disperazione alla beatitudine”, un itinerario universalmente percorribile che trasforma l’ansia di conoscere in certezza di sapere. Tutto ciò e altro ancora è racchiuso in questo libro d’arte. Una simbiosi con il divino. L’Infinito riversato nel tempo.

TRAMA

Nel maggio 1978 Carlo Tedeschi incontra Leo Amici e dal quel momento ogni suo scritto o dipinto parlano di lui o della sua opera.

Personaggio di rilievo umano, filosofico e poetico, Leo Amici comprende e definisce, per primo, le raffigurazioni pittoriche di Carlo in maniera sublime.

Rispettoso del suo agire, riesce a dare una spiegazione e una logica a immagini affiorate, per lo più misteriose per l'autore stesso. Tedeschi, infatti, non Sto arrivando! quale immagine prenderà forma dinanzi ai suoi occhi mentre Lui - Leo Amici - ne esplica il narrato figurativo ancor prima che questo si definisca in maniera visibilmente compiuta.

Si delinea così un percorso che attraversa La natura, Il passato, La missione, Dalla disperazione alla beatitudine.

Leo segue le tappe, incentiva le risorse e potenzia le capacità di Carlo evidenziando attraverso di lui una nuova concezione dell'arte strettamente connessa alla sua conoscenza della vita.

L'espressione del pittore si intreccia così inevitabilmente a quella in versi del suo ispiratore Leo ed entrambe ad una manifestazione dell'arte ormai matura, in cui la dimensione spirituale non è più ansia di ricerca bensì ritrovata armonia interiore

INTRODUZIONE

PREFAZIONE

Carlo Tedeschi nel 1978 incontra Leo Amici, un uomo il cui nome sigillerà ogni sua opera d’arte, e con lui tutta la sua vita cambia, ogni espressione sarà rivolta al Bene e l’arte, consapevole di avere un fine, sarà interamente assorbita dalla sua opera che, divenuta trama su cui tessere le fila di un piccolo ma ambizioso progetto di vita, diverrà per sempre... la sua stessa vita. Inizia a «dipingere la gioia di vivere, le sensazioni forti, delicate, vere che la vita accanto a questo personaggio» gli procurava imparando cosa fosse l’amore che diventa il primo movente e Leo Amici, avendo causato per primo un moto d’amore, diventa movente di vita, maestro a cui attingere, accostarsi e da cui lasciarsi dipingere... scolpire...

 Con lui raggiunge diversi Paesi per trasmettervi i valori della pace, dell’amore e della fratellanza, e le risposte che quest’uomo dava ai tanti perché toccano argomenti tra i più scottanti e irresoluti dell’uomo e, inevitabilmente, confluiscono nelle sue opere pittoriche. Queste si configurano allora come “templum”, ossia porzioni di spazio ritagliate dal resto del mondo dove egli riversa, senza progetti preventivati, tutta la sapienza che trascende il personaggio e gli stessi interrogativi, sorti in lui nella pratica pittorica come una «...miriade di pietruzze che prima non trovava logica», trovano invece una precisa collocazione nel componimento di un «mosaico...» senza fine. Autore di scritti, parabole, massime e definizioni, Leo Amici innesta in lui una scintilla che gli permetterà non solo di maturare il suo cammino pittorico, ma di diventare un artista della pittura, della filosofia, della poesia, del teatro, del cinema e ...«piccolo menestrello».

Lo sguardo si allarga ad aspetti che della realtà aveva ignorato, dalla memoria affiorano immagini evocate da un passato assai remoto e un «abbraccio» segnerà non solo l’inizio di un decennio artistico particolarmente innovativo e prolifico, ma anche il più rivoluzionario e promettente della sua personale carriera pittorica.

Espone nuovamente Personali a Cattolica, Zurigo e in Austria nell’80 e, caratterizzante per le sue raffigurazioni, sarà da questo momento in poi la presenza di un «filo che, solidamente aggrappato...» sembra quasi simboleggiare un itinerario, un tracciato che dà significato ad immagini altrimenti sospese, anonime, vaganti in un tempo finito... senza una ragione.

Nel settembre del 1981 l’artista giunge a toccare l’apice, rivelando traguardi ormai raggiunti, nella decorazione con dipinti su pannelli murali in tela della dimora di Leo Amici a Civitavecchia dove, decifrata l’ispirazione e con febbricitante trasporto docile, finisce col riempire ogni superficie disponibile. Gli elementi pittorici si sposano a quelli parietali, una chiara luce sembra proliferare dal di dentro e l’arte sconfina finalmente in una dimensione che è al di fuori di ogni contestualizzazione di tipo spazio-temporale. Antonella Di Muoio

Carlo Tedeschi. Tra arte, scienza e... fantasia, tesi di laurea, Università degli studi di Salerno, a.a. 2006–2007, relatore Prof. Nicola Scontrino.

PREMESSA

Mi è stato chiesto di pubblicare nella collana LEO anche Lui... e Tedeschi.
In effetti con lo stesso titolo era già stata pubblicata dall’Associazione Dare una raccolta fotografica di miei quadri commentati dalle parole di Leo Amici. Sarebbe stato un tassello mancante nel mosaico che ho composto attraverso la collana “Leo” per presentare il personaggio a tutto tondo dal momento che ogni tela parla di lui, della sua personalità e di quell’“oltre” che mi aveva indicato e che lui dava prova di conoscere, sapere, vivere.

Ecco dunque il perchè delle immagini, dei colori, delle sfumature, delle parole e di sentimenti e verità che queste tele racchiudono.

Ricercare l’ uomo, se stessi o qualcosa di più... è doveroso
per rispetto di sè e della vita che non può solo passarci accanto.

INFO

LEO Lui e Tedeschi

di Carlo Tedeschi

pp. 204

Anno di pubblicazione 2022

Edizioni Dare

ISBN: 9788894595154

Promosso da Fondazione Leo Amici

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Disponibile in tutte le librerie

e negli store on-line

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