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LEO

L'UOMO SENZA TEMPO

volume 1

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In occasione del trentesimo della scomparsa di Leo Amici (1986-2016), la Fondazione Leo Amici ha pubblicato il romanzo  Leo – l’uomo senza tempo – scritto da Carlo Tedeschi  (Edizioni Del Faro).

Il libro è stato presentato in anteprima al Teatro Leo Amici del Piccolo Paese del Lago in occasione della  “30a EDIZIONE DELLE GIORNATE DEL 16 APRILE” – dedicate alla memoria del fondatore Leo Amici – Il 16 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino e il 24 maggio all’ Urban Center di Milano, nella Galleria Vittorio Emanuele II.

Acquistabile esclusivamente on line sulle migliori piattaforme, l'opera di Tedeschi è il primo volume che attraverso i pensieri e le riflessioni di Daniela, uno dei protagonisti del romanzo, e gli intrecci con le vite di centinaia di persone, racconta la vita di Leo, grande uomo di semplicità e umiltà. Il volume narra con episodi brevi, piacevoli, a volte drammatici, la vita di un personaggio realmente esistito, tanto amato quanto chiacchierato, scomparso nel 1986. Il lettore  potrà così acquisire notizie da fonti storiche, di prima mano, di una esistenza che ha coinvolto migliaia di persone trasportandole all’interno di un progetto-sogno che da utopia è divenuto realtà.

TRAMA

La vita di Leo sembra essere indirizzata verso un unico scopo: avvicinare le persone a Dio, aiutandole a contemplare la verità e a cercare le risposte dentro se stesse. L’amore muove ogni suo passo, innesca ogni pensiero e ogni parola.
Ma il suo cuore umile e disinteressato non viene compreso da tutti, dall’invidia  e la diffidenza nascono pregiudizi e critiche che colpiscono il suo operato.
Attorno a Leo, nonostante le mille difficoltà, si stringono persone che vivono la fraternità e la condivisione, l’umiltà e il servizio, dove si coltiva un grande sogno e si costruisce una nuova realtà.

Pagina dopo pagina questo personaggio si delinea, un tassello alla volta il mosaico si completa. Si comprende che la storia narrata profuma di vissuto e che le sensazioni descritte sono state provate sulla pelle.
L’autore testimonia come la sua stessa vita, insieme a quella di Maria, di Daniela, di Federica, di Giuseppe e di tanti altri siano state stravolte dall’incontro con Leo, un uomo dai molteplici carismi capace di abbattere i muri dietro cui spesso si trincera l’uomo e farlo accostare a Dio.

INTRODUZIONE

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Leo Amici era uomo semplice.
La sua semplicità, pur toccando chi incontrava che, per forza di cose, la riconosceva, era comunque “sconosciuta”. Ancor di più a coloro che non lo conoscevano e ne sentivano parlare.
L’opinione pubblica non poteva accogliere la sua semplicità in quanto la nostra epoca e, soprattutto il nostro tempo, è stato privato della semplicità che, come tutte le cose sconosciute, è guardata come “diversa” e con timore.
Siamo, infatti, condizionati mentalmente.
Le nostre sovrastrutture mentali ci soffocano, ci deviano dalla nostra stessa natura.
Soli e impauriti sviluppiamo un “io” baricentrico per sopravvivere e, in questo stato di cose, filtriamo ogni notizia, ogni incontro, ogni novità.
Leo ha sbalestrato la situazione senza colpo ferire se non causando, a tratti, uno tsunami di negatività contro se stesso.
Lo sapeva, ma l’amore che spontaneamente e con semplicità scorreva in lui e fuoriusciva, gli impediva d’essere anche prudente. Era sempre vero, costasse quel che costasse.
Ho cercato, dunque, nella sua biografia non solo di riportare i fatti ma, altresì, di “spiegare” la sua semplicità. Per farla conoscere e accettare.
Certo, la semplicità non avrebbe bisogno di spiegazioni.
Ne sono consapevole.

Comunque nel farlo ho sperato di demolire almeno le sovrastrutture che, filtrando, impedirebbero di accogliere senza remore, timori e prevenzioni, la semplicità del personaggio.

Dovrete perdonarmi se, per caso, metterò qualcuno dei lettori in qualche assillo, nel senso che Leo Amici ha fatto e detto cose anzitempo, precorrendo di anni luce l’attualità e ci aveva colti, probabilmente, impreparati.Oggi, forse, le sue “cose” si possono ascoltare e rivalutare con gli occhi dell’esperienza sia per la maturità dovuta al tempo che passa sia perché morale, filosofia, scienza e religione in qualche modo si devono e dovranno adeguare a scenari mutati o nuovi.Forse per qualcuno non sarà comodo ascoltare le vicissitudini e la vita di Leo Amici ma, credendo in Dio, ho dovuto per coscienza scrivere di lui.Per amore di verità.Sarebbe stato comodo e opportuno lasciarlo racchiuso nel mio cuore che lo ha amato e lo ama come amico, padre e maestro… Ho comunque scritto, ciò a cui ho assistito, la verità: quella di cui sono certo, quella scomoda o inopportuna.L’ho fatto per sentirmi nel giusto.Qualsiasi eco se ne trarrà sono certo sia un eco benevolo e positivo. Se non per portare cose nuove o rinnovate nel mondo, comunque per riscattare il personaggio fin troppo bistrattato, perseguitato e nascosto anzitempo anche in vita.Io ne ho voluto, voglio e vorrò corrispondere ma, comunque, il Signore veda, il Signore provveda…

Leo, prima del 1985, non aveva mai intrapreso un viaggio se non per raggiungere chi lo chiamava e aveva bisogno di lui: questa volta è Maria a convincerlo.   Con Daniela e Federica raggiunge le vette del Gran Sasso, dove il complicarsi delle condizioni atmosferiche lo costringe a una discesa angosciante, con il corpo insidiato dal male. Altre volte rischia la vita e chi gli è più vicino continua ad avvertire presagio di tragedia, ma sorprende vedere “come” ne esce… per accogliere chi ancora lo cerca.

Dai padiglioni di Civitavecchia, al casale celeste, alla prima dimora stabile, Leo incontra e soccorre una moltitudine di gente. Così nei suoi lunghi viaggi, come nell’ultimo grande conflitto mondiale quando, viandante tra gli arruolati, salva vite umane, procura cibo – ne paga le conseguenze. 

In età adulta poi matura l’esigenza di concretizzare ciò che batte nel suo cuore, stabilirsi in un luogo dove poter  condividere con molti la realizzazione di un suo sogno: un piccolo paese da dedicare alla  pace, all’amore e alla fratellanza corrispondente alla realizzazione de l'uomo vero: «colui che ha scartato tutto il falso dentro di sé». Ma tutto si complica quando, l’intero suo operato, travisato ed inquinato dalle chiacchiere,  è burlescamente deriso, beffeggiato da dicerie, insulti e provocazioni. Ma senza nessuna reazione negativa da parte sua.
A Leo non era neanche mancato l’ardire di voler girare un film sul degrado della droga, con la prima Betacam della Sony giunta in Italia.

Nell’ombra, infatti, aveva salvato tanti giovani dalla tossicodipendenza, attirandosi (anche questa volta) le inevitabili maldicenze.

Con l’arresto alla dogana svizzera di Brogeda poi, per un libretto al portatore non denunciato, l’intreccio si fa avvincente. Arrestato proprio lui che aveva donato dei soldi a chi lo aveva appena derubato pensando che ne avesse ancora bisogno…

Ambientata nell’arco di 20 anni circa, la narrazione si sviluppa su due piani: l’uno quotidiano, quasi prosaico, vissuto tra gesti semplici, innocenti, restituito da uno stile dimesso, colloquiale; l’altro introspettivo, dalla sintassi articolata e complessa, volto a far emergere quanto si dipana all’interno della coscienza umana dove bene e male si contendono lo spazio dell’eterna lotta: chi tra  queste due forze vincerà? E se Dio in grande avesse già vinto, potrebbe l’uomo in piccolo con la sua libera volontà costruire il bene e la salvezza per se stesso e per gli altri? D’altra parte lungo due assi paralleli, in contrasto e complementari al tempo stesso, emerge la personalità del protagonista: ingenuo, spontaneo, meravigliato della vita, eppure sapiente, lungimirante, degno di rispetto.

Chi è dunque Leo? il bambino che aveva abituato anche i suoi compaesani alle “stranezze” di risolvere qualunque situazione drammatica, difficile o banale della vita? l’adulto che al British College o nelle riunioni tenute in ogni dove, risponde a tutti i perché? e com’è possibile tutto ciò?

In questa narrazione romanzata, Carlo Tedeschi dilata un solo lasso di tempo, l’estate del 1985, per inserirvi a ritmi alterni tutti gli episodi più toccanti e significativi della breve ma intensa vita di Leo.

SINOSSI

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NOTE

Chi è Leo? Una figura particolare, insolita, fuori da tutti gli schemi a cui siamo abituati. Come la calamita attira il metallo, Leo attira tutti coloro che cercano qualcosa di più, coloro che vogliono dare colore e sapore alla propria esistenza. Con la semplicità delle sue parole, con la naturalezza dei suoi comportamenti, con la concretezza del suo agire, Leo mostra un orizzonte nuovo.

INFO

Leo. L’uomo senza tempo

Carlo Tedeschi.


Copyright © 2016 Edizioni del Faro
Gruppo Editoriale Tangram Srl

 

Prima edizione: aprile 2016 – Printed in EU

ISBN 978-88-6537-485-6

in copertina: Leo e Daniela, elaborazione grafica di Emanuele Tedeschi

Promosso da Fondazione Leo Amici

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